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Genesi e descrizione del metodo

Le Costellazioni Identitarie  sono un metodo fondato sul principio che ogni individuo, non soltanto faccia parte dei campi di risonanza che contestualizzano la sua esistenza, da quello planetario a quello del continente, della nazione, della società, dell’azienda o della famiglia di origine, ma che sia egli stesso, nel suo assetto identitario, un campo di risonanza autonomo seppur interattivo.

I campi di coscienza condivisa, noti anche come campi morfici, sono ambiti vibrazionali percorsi da reti di interconnessioni energetiche e coscienziali, in grado di influenzare le emozioni, i sentimenti e i comportamenti di chi vi appartiene.

Le Costellazioni Identitarie non utilizzano dunque come strumento d’indagine le dinamiche relazionali dei sistemi esterni, ma intervengo direttamente sull’individuo come sistema, riarmonizzando la sua geometria interiore attraverso l’ascolto, il dialogo e l’incontro tra le parti e le emozioni che compongono l'identità.

 

Il metodo è il risultato di un profondo lavoro di sintesi e selezione per identificare, tra le innumerevoli componenti dell'identità, quelle più significative nel determinare il dialogo interiore e le relative emozioni.

Le quattro colonne portanti del metodo sono:

 

  • Parte Filiale: l'Io bambino; gioiosa, vitale, bisognosa e impulsiva. È la fonte dell'entusiasmo e della fiducia incondizionata, invita al gioco, al divertimento e alla spensieratezza.

  • Parte Femminile: l'Io creativo, associato alle facoltà dell'emisfero destro. Autorevole ma flessibile, accogliente e intuitiva, preposta all’immaginazione offre soluzioni geniali e alternative.

  • Parte Maschile: l'Io razionale, corrispondente alle facoltà dell’emisfero sinistro. Autorevole ma protettiva, segnala i confini, preposta all’azione offre struttura, determinazione e concretezza.

  • Parte Atavica: l'Io spirituale, connessa e oracolare, dona compassione, lungimiranza, saggezza e fede. Consente di oltrepassare i tremori e i limiti della personalità per attingere alla guida del Sè superiore.

 

L'accordo e la sinergia tra queste quattro parti identitarie permettono di canalizzare le energie e le qualità di un individuo verso un unico obiettivo condiviso, indirizzando risorse ed emozioni nella direzione dell'intento dichiarato.

Ogni sessione di Costellazioni identitarie prevede cinque fasi:

 

  • Dichiarazione dell'intento: la fase fondamentale iniziale, comprensiva di un colloquio preliminare, è dedicata alla definizione e alla dichiarazione dell'intento.

  • Lo stallo: successivamente alla scelta delle parti, il dispiegarsi della costellazione evidenzia la geometria interiore disfunzionale che causa lo stallo e impedisce il conseguimento dell'obiettivo individuato.

  • La redistribuzione delle risorse: a seguito della volontà dichiarata del costellato di voler iniziare la redistribuzione delle proprie risorse, intervengono le emozioni, dando luogo ad una significativa fase di trasformazione, sia cognitiva che emotiva, finalizzata al sancirsi di una potente alleanza tra le componenti del sistema.

  • la Stella Polare: la fase successiva alla distribuzione funzionale delle risorse interiori riguarda lo svelamento della Stella Polare che, nella sua qualità di emozione guida, diviene l'elemento chiave per la concretizzazione dell'intento dichiarato.

  • Rito di integrazione: la fase conclusiva di ogni sessione di Costellazioni Identitarie prevede il riconoscimento del valore delle proprie risorse interiori e la sancita alleanza per il conseguimento del proprio obiettivo.​​

Distinzioni dalle Costellazioni Familiari

Le Costellazioni Identitarie non sono una derivazione né una declinazione delle Costellazioni Familiari.

Sebbene il termine "costellazioni" sia mantenuto in virtù dell'uso del campo morfico, non vi è nessun'altra tangenza tra i due metodi. 

Si tratta di due strumenti sostanzialmente differenti che tuttavia non confliggono; anzi, possono essere utilizzati in modo complementare dagli operatori del settore.

Nelle Costellazioni Identitarie, a differenza di quelle familiari, le dinamiche della famiglia d’origine non vengono impiegate come strumento d'indagine. Qualora emergessero riferimenti o modelli integrati dal Costellato legati alla famiglia, essi rimarrebbero considerazioni personali, non necessariamente rilevanti ai fini della costellazione.

I rimandi relazionali siano essi riferiti a famigliari o meno, non vengono infatti presi in esame durante la Costellazione Identitaria, la quale si concentra esclusivamente sulla dinamica tra le parti identitarie e le relative emozioni. La conseguente riarmonizzazione della geometria interiore produrrà effetti benefici sugli elementi esterni all'identità, intervenendo sulle circostanze delle vita, comprese le relazioni, ma come effetto e non come causa.

Il principio di interezza introdotto dalle Costellazioni Identitarie ti permette di scoprire, incontrare e dialogare con le parti di te che determinano il tuo dialogo interiore e influenzano le tue emozioni. Un percorso di svelamento che non porta all'emersione di traumi, ma ti guida alla scoperta della tua autonomia e unicità. Abbandonando gli alibi relazionali trovrai in te stesso, così come nella tua interpretazione della realtà, la chiave del cambiamento che cerchi.

Il Campo Morfico

Il concetto di campo morfico ha radici antiche e si fonda sul principio che ogni realtà, anche quella apparentemente inanimata, 

contenga una presenza spirituale connessa all’anima del Tutto. I filosofi dell'antica Grecia la chiamavano Anima Mundi, un concetto diffuso nelle più svariate tradizioni mistiche e filosofiche sia occidentali che orientali. Nell’induismo questa essenza spirituale veniva definita Ātman, un termine sanscrito che significa “soffio vitale”, o”essenza”. Con il tempo, il significato di Ātman si è esteso per includere l’Anima, il Sé, o l’essenza dell’essere individuale, spesso tradotto come Sé Universale”.

 

In tempi recenti, Rupert Sheldrake ha elaborato la teoria dei campi morfici, osservando fenomeni naturali come il volo coordinato degli stormi, la formazione dei cristalli o lo sviluppo cellulare a partire dal DNA. Sheldrake ha rilevato la presenza di una forza invisibile non localizzata in nessun singolo elemento, che organizza e struttura l’intero sistema, mantenendone una memoria collettiva. Questa forza suggerisce dunque l'esistenza di un campo invisibile che coordina il comportamento complessivo e, agendo a livello subatomico, indirizza i sistemi verso determinate direzioni e obiettivi.

Lavorando con il campo morfico non può non intervenire la percezione di ciò che Gustavo Roll indicava come lo "Spirito intelligente", inteso come quella forza benevola e invisibile che permea e connette tutte le cose. 

Allo stesso modo, facendo riferimento al concetto di sincronicità, che C.G.Jung descrive come "un principio di connessioni acausali" dove eventi esterni coincidono con stati psicologici interiori, rivelando un ordine più profondo nell'universo, le coincidenze significative tra eventi privi di una relazione causale ma legati da un significato comune, che si manifestano più o meno frequentemente nella vita di una persona, ampliano inevitabilmente il concetto di Campo Morfico, estendendolo alla vita stessa.​​​​

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